(Le fotografie della mostra on-line sono in vendita).
Quando la notte tra il 27 e il 28 giugno del 1969 Sylvia Rivera lancia la sua scarpa contro la polizia che tenta di irrompere nel bar gay di New York Stonewall Inn prende avvio il movimento omosessuale. In Italia il fenomeno esplode con qualche anno di ritardo e ancor più difficile è il percorso delle lesbiche. Il ’68 ha dato il via a una più libera espressione della sessualità, ma il femminismo teme di avvalorare il pregiudizio ricorrente della donna emancipata perché “invertita”. Così il movimento lesbico, nonostante il suo contributo teorico al femminismo, è rimasto a lungo poco visibile anche all’interno dello stesso movimento delle donne. Femminismo e lesbismo sono invece qui rappresentati insieme, in questa serie di fotografie che mettono in luce i loro legami e le loro sinergie. Del resto, il tentativo di rompere il silenzio prendendo la parola accomuna i due movimenti, ma nel caso delle lesbiche rende ancor più impellente l’esigenza di farsi vedere per farsi valere. L’alterità rivendicata con orgoglio attraverso il separatismo, la creazione di riviste e giornali, la nascita di teatri come La Maddalena e di centri polivalenti come lo Zanzibar, fino ad arrivare all’occupazione di spazi cittadini per avere dei luoghi pubblici dove dar vita a un’azione collettiva, sono le tappe di un percorso che partito dalla prima metà degli anni Settanta, approda alla nascita del “Fuori! Donna!”, al corteo lesbico dell’8 marzo del 1979 e poi nel giugno del 1981 al primo convegno nazionale lesbico, tenuto alla Casa della donna di via del Governo Vecchio. Unire alle rivendicazioni femministe la protesta delle lesbiche è un tentativo portato avanti con caparbietà e con fatica da Mariasilvia Spolato, poi ripreso dalle attiviste romane, e proprio a Roma il collettivo Pompeo Magno si apre al confronto, e talvolta allo scontro, tra queste due istanze tenute insieme in primo luogo dall’avere gli stessi nemici: la società patriarcale, il maschilismo e la morale cattolica. Insomma, è una storia in movimento che mostra attraverso queste foto in bianco e nero il lento cammino verso il variegato mondo arcobaleno.
Lorenzo Benadusi
Anonima,”21 agosto 1979 l’equipe del C.I.D. si concede una pausa durante il duro lavoro di dipintura”, mm. 240x180, stampa politenata. Vintage print.
Agenzia Master Photo “Teatro la Maddalena”, mm.302x240 stampa politenata timbro dell’autore Stefano Cavallini timbro agenzia inchiostro blu al verso, s.d. Vintage print.
Franca Zacchei, Teatro la Maddalena mm. 240x180 stampa smaltata timbro dell’autrice inchiostro blu al verso Vintage print.ell’autrice inchiostro blu al verso Vintage print.
A.G.F. Agenzia Giornalistica Fotografica, “Kinomata Incontri a Palazzo Taverna Lù Leone e Adele Cambria” Roma 1976, mm. 240x180, stampa politenata, timbro agenzia inchiostro blu al verso. Vintage print.
Anonima Geraldine Ferraro Anna Maria Mammoliti, mm.227x180, stampa smaltata, dedica autografa di Geraldine Ferraro ad Anna Maria Mammoliti, s.d. Vintage print.
Livia Sismondi "Collettivo donne fotoreporter" Senza titolo, mm.238x178 stampa politenata tinmbro ad inchiostro blu dell'autrice al verso, s.d. vintage print
87Maurizio Bizziccari "Barbara Palombelli con il figlio Giorgio" mm.205x305 stampa smaltata timbrodell'autore blu al verso vintage print .
Patrizia Capponi Gianni Pinnizzotto, “Natalia Ginzburg”, mm 240x180, stampa politenata, timbro fotografi inchiostro blu al verso, s.d. Vintage print.
Gabriella Mercadini, “Affitto proletario 10 del salario” occupazione Basilica di S. Paolo, Roma, marzo 1974. mm. 340x225, stampa baritata ai sali d’argento, timbro dell’autrice inchiostro blu al verso. Vintage print.
Gabriella Mercadini, “Manifestazione per diritto di famiglia” Roma 13/11/1974, mm. 333x215, stampa baritata ai sali d’argento, timbro dell’autrice inchiostro rosso e timbro del “Quotidiano Donna” inchiostro blu al verso. Vintage print.
Guido Albonetti, “Siamo donne siamo tante abbiamo abortito tutte quante”, mm. 240x180, stampa baritata ai Sali d’argento, nome dell’Autore manoscritto al verso. Vintage print.
Gabriella Mercadini, “Aborto libero” Napoli piazza Municipio 1975, mm. 240x178, stampa baritata ai sali d’argento, timbro inchiostro nero dell’autrice al verso. Vintage print.
DFP Agenzia Stampa ”Aborto Libero” febbraio 1976, mm. 306x200, stampa baritata ai sali d’argento, timbro di agenzia inchiostro blu al verso. Vintage print.
Giuliana Bonacci, “Avete giocato al tiro a segno con noi donne” manifestazione per l’aborto Roma 1977 mm. 240x180, stampa baritata ai sali d’argento, firma autografa dell’autrice al verso. Vintage print.
Giuliana Bonacci, “D’ora in poi decido io”, mm. 240x177, stampa baritata ai sali d’argento, firma autografa dell’autrice al verso, s.d. Vintage print..
Giuliana Bonacci, “Donna è gioia maschio solo noia” 8 marzo 1977, mm. 300x200, stampa baritata ai sali d’argento, timbro inchiostro verde della fotografa e timbro inchiostro blu del “Quotidiano Donna” al verso. Vintage print.
Giuliana Bonacci, “Donna è gioia maschio solo noia”, mm.240x178, stampa baritata ai sali d’argento, datata 8 marzo 1977, firma autografa dell’autrice e timbro inchiostro blu “Quotidiano Donna” al verso. Vintage print.
Gabriella Mercadini, “Manifestazione femminista”, mm. 240x178, stampa politenata, timbro dell’autrice inchiostro verde e timbro del “Quotidiano Donna”, datata 8 marzo 1979. Vintage print.
Giuliana Bonacci, “Mamme femministe” 8 marzo 1977, mm. 240x180, stampa baritata ai sali d’argento, firma autografa dell’autrice e timbro inchiostro blu “Quotidiano Donna” al verso. Vintage print.
Marzia Malli Collettivo Donne Fotoreporter, “Manifestazione femminista alla Mangiagalli” gennaio 1978, mm. 304x204, stampa baritata ai sali d’argento. Vintage print.