Il movimento femminista e lesbico a Roma 1974-1981

(Le fotografie della mostra on-line sono in vendita).

Quando la notte tra il 27 e il 28 giugno del 1969 Sylvia Rivera lancia la sua scarpa contro la polizia che tenta di irrompere nel bar gay di New York Stonewall Inn prende avvio il movimento omosessuale. In Italia il fenomeno esplode con qualche anno di ritardo e ancor più difficile è il percorso delle lesbiche. Il ’68 ha dato il via a una più libera espressione della sessualità, ma il femminismo teme di avvalorare il pregiudizio ricorrente della donna emancipata perché “invertita”. Così il movimento lesbico, nonostante il suo contributo teorico al femminismo, è rimasto a lungo poco visibile anche all’interno dello stesso movimento delle donne. Femminismo e lesbismo sono invece qui rappresentati insieme, in questa serie di fotografie che mettono in luce i loro legami e le loro sinergie. Del resto, il tentativo di rompere il silenzio prendendo la parola accomuna i due movimenti, ma nel caso delle lesbiche rende ancor più impellente l’esigenza di farsi vedere per farsi valere. L’alterità rivendicata con orgoglio attraverso il separatismo, la creazione di riviste e giornali, la nascita di teatri come La Maddalena e di centri polivalenti come lo Zanzibar, fino ad arrivare all’occupazione di spazi cittadini per avere dei luoghi pubblici dove dar vita a un’azione collettiva, sono le tappe di un percorso che partito dalla prima metà degli anni Settanta, approda alla nascita del “Fuori! Donna!”, al corteo lesbico dell’8 marzo del 1979 e poi nel giugno del 1981 al primo convegno nazionale lesbico, tenuto alla Casa della donna di via del Governo Vecchio. Unire alle rivendicazioni femministe la protesta delle lesbiche è un tentativo portato avanti con caparbietà e con fatica da Mariasilvia Spolato, poi ripreso dalle attiviste romane, e proprio a Roma il collettivo Pompeo Magno si apre al confronto, e talvolta allo scontro, tra queste due istanze tenute insieme in primo luogo dall’avere gli stessi nemici: la società patriarcale, il maschilismo e la morale cattolica. Insomma, è una storia in movimento che mostra attraverso queste foto in bianco e nero il lento cammino verso il variegato mondo arcobaleno.

Lorenzo Benadusi