Fabrizio Gaggini Zenit

 Libreria-galleria il museo del louvre  18 settembre- 2 ottobre 2012

ZENIT  

c.l.o.u.d.s.  (contro l’occultamento usuale dei) significati

L’idea è quella di alleggerire il mondo dell’immagine dalla ridondanza e riportare la fotografia ad un grado prossimo allo zero. Si tratta di un ecologia della vista in cui riflettere sulla necessità della luce. Allo scopo linguistico si aggiunge il significato etico che ha il gesto di alzare la testa verso la libertà e l’autonomia. Le opere sono una proposta di “design celeste per ignoranze supine” perché essendo fotografie con uno spessore possono essere considerate oggetti di design, mattonelle o vetri di finestra. La loro funzione dipende dall’utente: possono restare mute o diventare orizzonti aperti su nuove risposte. Il cielo è da sempre il riferimento universale delle domande profonde e il modo migliore per osservarlo resta quello di sdraiarsi (supini) ammettendo la propria ignoranza.

 

E’ un progetto geometrico, forse concettuale, ma leggero e semplice come avere i piedi per terra e gli occhi in aria, basta essere presenti qui ed ora, ovunque ci si trovi: HEN 18 SET MMXII 00:00 00°00’00” N 00°00’00” E. Ho fotografato ogni volta che fossi ispirato. Queste immagini, come specchi appoggiati sulla strada, riflettono semplicemnete il cielo della città e il suo colore. Viste sulla mappa disegnano così una “costellazione terrestre”. L’allestimento è realizzato all’interno della Galleria museo del louvre in una piccola stanza sotterranea con soffitto a volta. Ovviamente queste sono solo delle tracce grafiche su piani euclidei: da qui la voglia di uscire per andare a rivedere il cielo che c’è fuori e la sua naturale cavità. L’allestimento è accompagnato da una sonorizzazione originale. Quasi non c’è racconto melodico, eppure la monotonia non è ancora l’unisono finale.

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