A.A.M. Architettura Arte Moderna e lo studio bibliografico “la camera del sud” mostra a cura di Giuseppe Casetti 20 settembre-14 ottobre 1984.
(la mostra era stata esposta già nello stand di Massenzioland nell’agosto del 1990).
Nello stand di Massenzioland, c’è una esposizione filmica ad immagini ridotte, con il titolo ” Pubblicità! Felicità! Munari&Co. Una successione di riviste del ventennop, dall’allegoria surreale di Munari, all’astrattismo grafico di Veronesi, dai cartelli propagandistici di Sironi, alla grafica razionalistica di Nizzoli. Abbiamo posto due domande all’autore.
D.- la grafica editoriale e no del ventennio nella sua retorica prppagandistica e nel suo isolamento storico che cosa ha rappresentato e che cosa rappresenta?
R.- Nella cosolidata immagine del ventennio( o quella immagine delle immagini che risulta essere la grafica) che abbiamo assimilato attraverso pubblicazioni e reclam che storici addetti ai lavori ci hanno proposto e tramandato, debbo aggiungere che accanto alla esaltatoria arte di Regime e iconografia di stato, veniva a porsi come per sottili penetrazioni e invasioni, un’immagine nuova che sfuggiva alle maglie dei censori. Per la felicità dell’immagine rispetto alla parola ad avere luce. Non c’era soltanto la retorica mussoliniana di mancioli e di Biazzi. La grafica “europea” penetrava occultamente nel fascismo primario: Un collaboratore della rivista “Natura” e della “Rivista Illustrata del Popolo d’Italia” era Herbert Bayer direttore grafico del Bauhaus. Collaboratori di almanacchi e riviste erano Cesare Zavattini con De Libero, Pagano e Persico, Longanesi e Maccari, Bontempelli e Malaparte, personaggi che hanno inciso a definire i confini di “Strapaese e Stracittà”.
D.- Perchè a Massenzioland una esposizione di grafica editoriale del Ventennio?
R.- Per dirla con Alfred Hitchcock fare film commerciali è per me una questione di coscienza.