Roberto Dionisio: giovane artista della”Nuova generazione” a Roma (1959-1969).

Settembre 1964 “Dionisio nel suo studio” fotografia di Massimo Ascani (United Press Photo).

Nato a Roma nel 1938, esordisce nel 1958 nella Rassegna “ARTI FIGURATIVE DI ROMA E DEL LAZIO”. Nel 1960 espone alla “GALLERIA D’ARTE MODERNA” in una collettiva, presenti i giovani artisti della nuova generazione. Inizia un’intensa attività partecipando a collettive ed altre manifestazioni artistiche tra cui una alla Galleria ” LA SALITA” di Roma nel 1960. Prima personale alla Galleria “IL TRAGHETTO” di Venezia nel 1960. Concorso “PREMIO MARCHE” Ancona 1960. Mostra Grafica alla “KNOLL INTERNATIONAL” di Stoccarda.

Nel 1960 Carla Panicali lo inserisce nel catalogo per i giovani artisti dell’Alitalia tra i partecipanti Giosetta Fioroni, Claudio Cintoli. Gino Marotta,  l’impaginazione del catalogo è di Claudio Cintoli e le fotografie di Alberto Grifi.

Tramite Carla Panicali Dionisio è a Berlino da Emilio Vedova per la  esecuzione e costruzione dei “PLURIMI” che verranno esposti per la prima volta a Kassel, durante “Documenta III”, diretta da A. Bode e W. Haftmann. ” Berlino 18 aprile 1964. Caro Dionisio (…) Io non posso, con i miei soli mezzi, aiutarla per di più di quanto Le dissi quando partì: come lo vorrei, Lei non può immaginare, ora specialmente che il lavoro è diventato durissimo soltanto per me, è molto diverso e gradevole per i miei “allievi”. (…) Se non le è possibile, così, purtroppo dovremo rinunciare entrambi a questo lavoro che tanto già ci piaceva, e tanto più avrebbe, penso interessato tutti e due. Io ho potuto ancora riuscire ad una cosa: le spese del viaggio. (…) Un caro abbraccio Emilio Vedova”

Vedova risiede a Berlino tra il ’64 e il ’65 e realizza nello studio di Arno Brecher il ciclo “Absurdes Berliner Tagebuch “. Proseguendo la ricerca intrapresa già in Italia coi Plurimi, il pittore utilizza pannelli in legno di forma irregolare, dipingendoli su entrambe le facce e incernierandoli in modo da ottenere un incrocio tridimensionale di piani capace di collocarsi aggressivamente nello spazio. L’asprezza gestuale e cromatica di questi dipinti, sottolineata dall’irregolarità dei supporti, dà voce alla protesta politica di Vedova ed al suo disagio di fronte al muro di Berlino, ponendosi come espressione culminante dell’informale italiano.

”  Caro Dionisio ho fatto tutto quello che ho potuto ancora con il Dr. Haas sperando convincerlo a darmi un aiuto, un contributo ancora per lei. Non è stato possibile, anche se pure lui riconosce il suo valore  ed ha molta simpatia. (…) Spero avere anche Cintoli, ma con lei sarebbe proprio quello che ci vuole, non dispero ancora, sempre di farla venire.(…) Belino 7 maggio 1964 Emilio Vedova.”

Roberto Dionisio ha eseguito bozzetti di scena e realizzazioni per i teatri romani Ridotto dell’Eliseo, Teatro delle Arti e Teatro di Domiziano al Palatino, per alcuni films di vari registi italiani, tra i quali Brunello Rondi, e allestimenti di Padiglioni pubblicitari per il Salone Nautico di Genova (1970), La Fiera dell’Elettronica di Roma (1972). Molte opere si trovano in proprietà di collezionisti italiani e stranieri ( fra i quali Corrado Cagli, Achille Perilli, Emilio Vedova, Carla Panicali (Marlbourough), la galleria il Segno di Roma, la raccolta Alitalia, La Marta Jackson Gallery di New York, Mr. Charles Richter di Baltomora e di Lukassen e Goblet di Baden.

Nota in margine

Nel 1961 Carla Panicali porta nello studio di Roberto Dionisio in via Vetulonia Mr. Stephen Joy della galleria di Marta Jackson di New York  che acquista una sua opera. Quello stesso anno che si è aperta la possibilità per l’artista di andare a New York Robero Dionisio parte per il servizio militare ad Orvieto.

“22 dicembre 1966 ciao vecchio mio, auguroni qui ci fanno la vita dura si paga molto per il visto di permanenza. Auguroni 1967 a te e moglie dai Cintoli” (Allegata alla lettera una incisione dell’artista).