Giuseppe Casetti

Giuseppe Casetti nasce a Roma nel 1949. Inaugura nel 1977, in via di Parione 41, la libreria-galleria Maldoror: una libreria specializzata nelle avanguardie storiche con annesso uno spazio espositivo nel quale, il 20 maggio 1977, si inaugura la collettiva “Assemblage”, dove tra gli altri espongono Baruchello, Meo, Schloss e Turcato, e dove il 20 marzo 1978 Francesca Woodman espone i suoi lavori, in occasione della sua prima mostra personale “Immagini”.
Nel 1983 fonda le “edizioni della camera del sud”, che editano il testo: Antonin Artaud “Van Gogh il suicidato della società”.
Nel 1984 cura la mostra “PUBBLICITÀ! FELICITÀ! – MUNARI & COMPANY. 1920/1940 vent’anni di comunicazione visiva in Italia”, alla A.A.M. Architettura Arte Moderna a Roma, che nell’agosto del 1980 era stata esposta negli spazi di Massenzioland.
Nel 1990 con “Stampa Alternativa” pubblica il volume “Movimento Immaginista a Roma nel V anno del R.F.” e ne cura la mostra alla galleria A.A.M. a Roma.
Nel 1993, insieme ad Eric Bauer, inaugura la galleria-libreria AULA 6, dove cura la mostra “Gruppo 63 nei libri e nelle riviste”.
Nel 1995 apre la “libreria-galleria il museo del louvre” a Roma, dove, nel dicembre dello stesso anno, omaggia e ricorda “Francesca Woodman a Maldoror 1977-1978”, con una mostra che, data l’eccezionale affluenza, sarà protratta per sei mesi. Sempre nel 1995, alla galleria d’arte De Serpenti, cura un ciclo di mostre dal titolo “I Care”, in cui sono coinvolti Filadelfo Anzalone e Fausto Delle Chiaie.
Nel 1997 pubblica il libro “Il mio amico Pasqualino, Federico Fellini 1937-1947” e ne cura la mostra a Rimini, presso la Chiesa S.Maria ad Nives, in collaborazione con la Fondazione Fellini.
Nel 1999 cura la mostra di Fausto delle Chiaie “Posto al centro”, che si tiene presso l’Associazione culturale Rialtoccupato.
Nel 2000, idea e coordina la mostra “Francesca Woodman, Providence Roma New York”, che si tiene al Palazzo Delle Esposizioni di Roma, ed un suo testo è presente nel catalogo edito da Castelvecchi, che accompagna la mostra, insieme agli scritti di Achille Bonito Oliva, Cecilia Casorati e Rossella Caruso.
Nel 2003 fonda la televisione di strada “Telelouvre”, un progetto a cura di Achille Bonito Oliva. Nello stesso anno realizza il “1° Festival Romano Della Fotografia”, con fotografie di Christo, Francesca Woodman, Miryam Blanc, Moses Berkson, Leni Riefenstahl e dove presenta una serie di nudi rappresentativi del clima “rivoluzionario” di Monte Verità (Ascona), che arrivano fino al Totenmal (1930) di Mary Wigman ed ai Giochi Olimpici di Berlino.
Nel 2004 cura la mostra “Mario Dondero. Una certa Roma”, che riconosce il suo talento fotografico fuori dagli schemi ristretti del fotogiornalismo.
Seguono le mostre “Le fotografie di Giosetta Fioroni” nel 2005, a cura di Matteo Di Castro, che celebra quel trasporto amoroso che è l’amicizia, attraverso le foto di alcuni amici e nel 2007 “Artaud”, sempre di Giosetta Fioroni, un omaggio pittorico ad Antonin Artaud, attraverso un ciclo di venticinque opere su carta, della quale cura il catalogo che contiene uno scritto di Emanuele Trevi e una nota dell’artista.
Del 2006 è la seconda personale dedicata a Mario Dondero, intitolata “Foto romanzi”, dove tra i soggetti/protagonisti troviamo: Pasolini, Fellini, Orson Welles e David Seymour.
Nel 2008 espone “Identificazione” un’ istallazione con foto segnaletiche, oggetti del crimine e identikit, a cura di Achille Bonito Oliva; da questo momento in poi l’attività del museo del louvre si specializza sempre di più nel campo della fotografia fino all’ apertura di un secondo spazio espositivo il museo del louvre Photos sempre in via della Reginella a Roma.
Nel 2009 in occasione del centenario del manifesto futurista cura per il Comune di Roma “Il pugno di Boccioni”, un evento performativo che ha coinvolto artisti di diverse provenienze.
Sempre per il Comune di Roma, nel 2010, dopo anni di archiviazione del lavoro di Fausto Delle Chiaie, cura per Electa il catalogo “Fausto Delle Chiaie L’ Arte? Rubbish!”.
Nel 2011 cura la mostra “Francesca Stern Woodman Photographs”, celebrando ancora una volta la giovane fotografa, presentando materiali inediti e stampe vintage del periodo romano, sue fotografie, disegni e lettere, una raccolta delle tracce che Francesca ha
lasciato del suo passaggio romano. In occasione della mostra è stato pubblicato il volume “Francesca Stern Woodman photographs” di Giuseppe Casetti e Francesco Stocchi, edito da AGMA, con un testo di Giuseppe Casetti ed Edith Schloss.
Del 2012 è la mostra Mimma e Vettor Pisani “Il pasto sacro”, con la presentazione di Maurizio Calvesi e Mario Giacomelli.
Con Giorgio Maffei, nel 2013, presenta la mostra “da Fregoli a Beuys. Dal genio proteiforme alla performance”, con un contributo di Luca Lo Pinto e con un catalogo appositamente redatto.
Nel 2015 cura la mostra di Francesca Woodman “Winter cooking”, con fotografie, immagini, lettere e appunti di Francesca Woodman sul tema del cibo, aspetto inedito dell’artista, come tramite d’incontro e nutrimento reciproco (anche in chiave simbolica), che si ritrova in molte opere donate dall’artista all’amico romano Giuseppe Casetti, allora soprannominato Cristiano, e con un testo di Achille Bonito Oliva.
L’8 marzo 2016 in occasione dei cinquantanni dalla chiusura de “Il Mondo”, cura la mostra di Paolo Di Paolo (il fotografo più pubblicato sul settimanale diretto da Mario Pannunzio) intitolata “Il mio mondo”, con testi di Ermanno Rea, Bruce Weber, Silvia Di Paolo.
Del 2017 è la mostra Christo “The wall, wrapped roman Wall”, con fotografie di Vittorio Biffani (copyright Christo) e di Gianni Termorshuizen (archive Giuseppe Casetti), che documentano l’impacchettamento di Porta Pinciana.
In seguito all’acquisizione dell’archivio del quotidiano “Paese Sera” dal fotografo Marcello Salustri (detentore dell’immenso patrimonio fotografico composto da settantamila negativi e quattromila fotografie vintage), nel 2019 cura la mostra Marcello Salustri “Roma50. Istantanee di un decennio”.
Nel dicembre dello stesso anno pubblica, per Campanotto editore, “Il Re libraio e i desaparecidos”: un racconto autobiografico che si svolge dagli inizi degli anni ‘60 fino ad oggi, che lo condurrà ad interpretare in un modo del tutto personale la veste di libraio e ad incontri con uomini e donne straordinarie. Nel luglio 2021 sempre per Campanotto editore pubblica “Quartiere Italia e dintorni 1948-1968”: un diario piuttosto, o meglio uno stradario emotivo ed illustrato, un atlante biografico, che racconta la storia di una generazione, quella del dopoguerra. Il  29 novembre 2022  la mostra “Francesca Woodman Encounter Stephan Brigidi” a cura di Rocco Sciaraffa” e il 29 aprile 2023 la mostra “Diana rabito Performer Artista Poetessa Aviatrice Attrice” a cura di Giuseppe Casetti.