UN RIPOSTIGLIO FATTO AD ARTE (Museo dirt(y)/ddr design) di Cosimo Angeleri

mostra on-line a cura di Giuseppe Casetti

La casa su misura di Cosimo Angeleri

Cosimo Angeleri, è un poeta prestato all’arte visiva. La sua casa è un ambiente svelato come parte integrante della sua poetica, che diventa nel tempo il suo riflesso contribuendo a creare uno spazio libero in linea con il suo essere. “ Il fulcro dell’idea abitativa. Qualcosa di caldo, estremo, che oltre a essere bello/ brutto, a seconda di chi lo inferisce, poeta o persona comune, metta a proprio agio”.(Cosimo Angeleri)

La mostra on-line è divisa in due sezioni: 1) “l’installazione-arredo-correzione/restauro”. La sua scelta degli arredamenti, dei rivestimenti, perfino dell’illuminazione e della disposizione dei mobili contribuisce a creare uno spazio in linea con i suoi desideri e il suo essere.

2) “Sculture-manufatto” sono le opere esposte all’interno con materiali provenienti dalla natura e scarti prodotti dall’uomo: oggetti rotti e/o abbandonati recuperati dalla strada, cassetti di mobilio, vecchi giocattoli, cartoni, polisterolo.

Segue un testo poetico dell’artista:

                                    UN RIPOSTIGLIO FATTO AD ARTE

                                        (Museo dirt(y)/ddr design)

Sede: Quartiere Espero

Quando mi accorsi che non sarei andato a vivere a Berlino (la passione per la città mi aveva accecato, assieme a una presenza femminile di quelle parti) capii lasciando l’ipotesi e un corpo, che sarei dovuto stare a lungo a casa. Avevo lavorato in precedenza, e la casa spoglia e fredda era la dimora solo serale di un soldato, che mantiene le distanze dall’abitazione, perche deve solo sussistere. Dovro’ starci da solo e starci bene e a lungo, dissi alla ragazza-e ho” costruito” la casa.

Prima imperavano tavoli di plastica marrone, tutto il mobilio del nonno (casa della vecchia Firenze, via della Mattonaia) di certo valore, combinati con la sciattezza di un arredo d‘accatto e vecchie presenze, che sono rimaste ben salde, ma ridimensionate, o distribuite altrimenti. Ridipinti i tavoli con lo spray (arancio, blu-acquistati tavolini d’ikea verde mela),innestato ikea su un tessuto”antico”combinando antico e moderno, per non avere l’effetto piatto del tutto” moderno” o un reset neotecnologico. Per ricevere dalla casa, non solo muoversi e fare.

Correzione/Restauro,appunto. Dar via un como ‘antico del nonno che avevo ricoperto di cortecce zoomorfe e trovare un pezzo molto acido uno scatolone blu scuro a tre scaffali per le patatine un metro e venti nei rifiuti scatole di un supermercato, e pittarlo di verde fluo, collocarvi cd e pezzi di bambola, nuovamente cortecce, vecchi accendini in acciaio raro degli anni 80. Il concetto e’ riassunto nell’installazione scultura creata al ritorno da Berlino 2009 ”Questa correzione e’sorella di Dio” 

L’ affinita’ con il writing e’ qui scrivere su superfici trite o ritenute non efficaci. Della finestra con infissi in pvc non mi piaceva la maniglia e ci ho infilato un rigonfio forato di polistirolo come carnoso e insieme libbrato. L’intervento e’ dunque su un arredo sussistenziale sufficiente, dove l’oggetto in degrado o ricreato ha la meglio su quello” perfetto”(la sedia trovata in strada di cui si e’ logorato e strappato il rivestimento morbido sotto le terga)

Il ”Dirt” appunto, elemento carnale, totalmente mediterraneo-diciamo romano-conservato gelosamente nell’accordo col nuovo, come nell’installazione-scultura vera e propria con un motivo funzionale ,invece. DDR=elemento di colore acido, giallo, arancio, verde fluo (paraventi, tavoli, abiti). L’antico. Resta l’armadio, con ante che si sono scisse dal blocco centrale, lasciando spaiati i vestiti, che era proprieta’ della giovinezza di mia madre nei ‘60 e mio mobile d’infanzia.

“gli ultimi saranno i primi”. E’ l’oggetto stavolta, non la persona, come nella religione.

Quanto alle opere collocate nella casa.”Le opere tengono caldo, come i capelli lunghi (meglio se spettinati) da “i capelli lunghi tengono caldo”, Bob Dylan-cosi le mie installazioni sculture insediate, appese,”tengono caldo” e sono parte del design della casa. Un’oggetto sottratto può suscitare dolore, se venduto, puo essere sostituito.

Berlino non c’e’, ma c’e’ stata – e’un posto dove non si tornerebbe causa istituzioni e freddezza delle persone, ma e’ il paese dove la gente fa le case (gli interni s’intende) col cartone. Io ho usato il cartone un po’ per tutto. Nelle installazioni di design e anche per cacciarvi dentro (nelle scatole) i quaderni monocromo della Pigna, dei soliti colori, giallo arancio e verde acido; i colori a colpire nel 2008 nel ddr hostel vicino alla ostbanhof, anche se e’ riduttivo pensare solo a questo luogo specifico; in 9 anni si sono propagati (a livello di usi e costumi). Il nucleo portante della casa e’ del 2009-2010, con progressive aggiunte. L’illuminotecnica, luci verdi, blu,e’ un sedimento recente. L’installazione e’generalmente a color neutro, l’arredo puo essere colorato. Per ”starci dentro”(la tana)- e’ il fulcro dell’idea abitativa. Qualcosa di caldo, estremo, che oltre a essere bello/brutto, a seconda di chi lo inferisce, poeta o persona comune, metta a proprio agio.

“L’installazione-arredo-correzione/restauro”.
 “Sculture-manufatto”

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